Trifala, i tre frutti curativi della medicina ayurvedica

Trifala, i tre frutti curativi della medicina ayurvedica

Il Trifala è una preziosa eredità dei saggi fondatori dell’ayurveda: secondo questa antica tradizione medica non esiste malattia che non potrebbe essere curata o migliorata grazie a questo prodotto. Interpretazione non esagerata dato che il Triphala, utilizzato quotidianamente, si occupa dell’organismo come una nutrice accudente aiutando a preservarlo dalle ingiurie del tempo.

 

Il nome è semplice come la sua composizione, Tri (il numero 3) e Phala (frutto) cioè i 3 frutti. È noto anche come i tre mirabolani.
Variando semplicemente la composizione, generalmente utilizzata esattamente in parti uguali, si possono creare delle azioni e degli effetti molteplici: è un rimedio vegetale così utile ed universale tanto da creare una farmacopea erboristica a sé stante.
I singoli frutti hanno numerose capacità curative e preventive, ma la combinazione esalta ed aumenta l’azione in termini di efficacia.

 

Un’altra importante proprietà riconosciuta a questo composto è quella di veicolare e potenziare altre sostanze con cui viene combinato, ed analizzando le composizioni della farmacognosia di questa antichissima medicina e filosofia pratica della salute, lo ritroviamo nella maggior parte dei composti fitoterapici. Ha un utilizzo adatto per tutti i climi e le costituzioni biologiche, non c’è periodo della vita dove non lo si possa usare: è un prodotto utilissimo per chi conduce una vita in una metropoli così come per l’eremita o lo yogi che segue le sue pratiche separato dal mondo, per i bambini in crescita, per lo sportivo e per l’anziano che accusa i segni del tempo. Per uso interno ed esterno, oltre che per gli esseri umani è un aiuto magnifico per gli animali e anche per la cura del mondo vegetale.

 

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Articolo a cura di Maurizio Di Massimo

 

 

 

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