Sinergie di oli essenziali tra l’alchimia e la fitoradiestesia

Sinergie di oli essenziali tra l’alchimia e la fitoradiestesia

In questo particolare periodo, dove ricorrono frequenti riferimenti al rafforzamento immunitario o alla prevenzione delle patologie, vediamo come l’aromaterapia, un ambito della fitoterapia, ci possa offrire qualche semplice rimedio per aiutare ad innalzare le nostre difese endogene. 

Numerose sono le sostanze che estratte da semi, radici, foglie, cortecce con metodologie tradizionali e sistemi di alta tecnologia, ci forniscono dei concentrati vegetali noti come oli essenziali (o.e.).

Un preparato che utilizzo abitualmente per l’inizio e la percorrenza invernale è una miscela di propoli e oli essenziali. Il propoli, speciale prodotto naturale elaborato dalle api da variegate sostanze vegetali e spesso utilizzato in soluzione alcolica, è il migliore solvente per incorporare gli o.e. che, ricordiamo, sono miscibili anche in etere, acido acetico, nei grassi, nel cloroformio, ma poco solubili in acqua.

La soluzione alcolica di propoli con o.e ci permette di creare una “squadra” sinergica efficiente contro numerosi batteri e virus, capace di rafforzare la nostra difesa immunitaria generale e aspecifica, dato che, già da sola, questa preziosa sostanza dell’alveare ha riconosciute proprietà batteriostatiche, battericide, antimicotiche, antibiotiche, antiossidanti, ed altro.

Sono numerosi gli o.e. che potremmo utilizzare insieme alla propoli, secondo le fasi stagionali o nei periodi acuti di contagio influenzale, ma mi concentrerei su quelli che definisco come le tre Melaleuche, tipici rappresentanti del gruppo dei “tea tree”, alberi del the, ma che non hanno niente da spartire con la nota bevanda. 

Appartenenti alla famiglia delle Mirtacee (la stessa di altri interessanti o.e. derivanti dagli Eucalipti, dal Mirto, dal Pimento) sono:

  • Tea tree (Melaleuca alternifolia). Alberello o arbusto australiano noto e di ampio utilizzo per le sue azioni contro batteri, virus, funghi e potente immunostimolante;
  • Niauli (Melaleuca viridiflora). L’olio essenziale, atossico e non irritante è ricavato dalle foglie e dai rami di un albero sempreverde, utilizzato nei paesi di origine per numerose affezioni, noto anche come gomenolo.
  • Cajeput (Melaleuca cajeputi). Grande albero sempreverde alto fino a 30 metri chiamato caja-puti (albero bianco) in Malesia, dalle cui foglie e ramoscelli freschi si ricava, in corrente di vapore, un olio essenziale con proprietà antisettiche (urinarie, polmonarie e intestinali) e antimicrobiche.

Oltre le note proprietà antibatteriche, antibiotiche, disinfettanti, antisettiche, ecc., gli o.e. possono influenzare dei parametri biochimici fondamentali per l’equilibrio dell’organismo e i loro numerosi effetti terapeutici possono dipendere proprio da questi fattori:

  • pH. La valutazione del grado di acidità o alcalinità di una sostanza e, in questo caso, di un ambiente organico. Il valore dell’organismo umano in equilibrio è sul pH 7,4.
  • rH2. Il coefficiente o potere di ossidoriduzione stabilisce la capacità, in una soluzione, di ossidarsi (perdere elettroni) o di ridursi (acquisire elettroni). É l’eccessiva ossidazione che favorisce la produzione di radicali liberi.
  • R. La resistività (o resistenza specifica), la proprietà di una soluzione di opporsi alla trasmissione del calore e dell’elettricità; più una soluzione è pura più è alta la resistenza. Questo è uno dei valori che dovrebbe certificare anche la qualità dell’acqua potabile. 

Gli o.e. posseggono un Ph acido, una altissima resistività e un efficace potere di ossidoriduzione (variabile verso l’attivazione o la riduzione secondo le essenze) ma l’aspetto interessante è che la miscelazione degli o.e. amplifica questi valori, da qui l’importanza delle sinergie ben combinate. 

Riportiamo da Jean Valnet: 

Le essenze naturali hanno un pH acido e sopratutto una considerevolissima resistività… Una miscela di essenze di cui abbiamo visto prima ha le proprietà battericide se nebulizzata nell’aria, ha una resistività di 17.000 (la resistività della miscela è quindi molto più forte di quella di ciascuna essenza…) e il suo Ph è molto acido.

Rimandiamo al testo, Aromaterapia, dell’autore per ulteriori approfondimenti.

Un altro fattore importante legato a questi parametri di analisi è la capacità ionizzante degli o.e., cioè l’apporto di una elevata quantità di ioni di carica elettrica negativa (quella salutare e benefica per il nostro organismo). Questo vantaggio è evidente tra gli o.e. cosiddetti balsamici (abete, pino, cedro) che riportano, nebulizzati negli ambienti, l’aria benefica e concentrata dei boschi e delle pinete (da notare, che quello di eucalipto, sviluppa addirittura ozono).

 

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Articolo a cura di Maurizio Di Massimo

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