Yoga del vedere
Yoga del vedere

Yoga del vedere

Sforzi visivi imposti dagli strumenti tecnologici, stress psicofisico (inclusa la pessima qualità del sonno), cattiva alimentazione, inquinamento, respirazione inadeguata, tensioni psicosomatiche, posture del corpo errate: queste ed altre concause portano i nostri occhi a stati di tensione, affaticamento e all’aggravamento dei disturbi visivi. È necessario accudire più consapevolmente i nostri occhi attraverso norme preventive di igiene visiva, di uno yoga degli occhi, inteso come un sistema strutturato, che li protegga dalle difficoltà degli impegni quotidiani.

 

Come si svolge il corso
Il percorso proposto come Yoga del vedere integra diverse metodologie: yoga, metodo Bates, metodo Agarwal, ayurveda, naturopatia, alimentazione e integrazione nutraceutica, fitoterapia tradizionale ed ayurvedica, metodologie naturali quali cromoterapia, floriterapia e idroterapia.

 

A chi si rivolge
A tutti coloro che impegnano la vista quotidianamente in attività lavorative dove gli occhi sono particolarmente coinvolti (computer, etc.), musicisti, disegnatori e illustratori, per chi è obbligato a tempi prolungati di guida in automobile, a chi pratica sport dove l’acutezza visiva riveste un ruolo predominante (il tiro con l’arco o con le armi, gare di velocità), a studenti e bambini impegnati nello studio.
A chiunque voglia conoscere una serie di semplici esercizi e norme salutari preventive, utili per mantenere lo stato di salute dell’apparato visivo.

  

Programma generale

Conoscenze fondamentali
- Come è fatto l’occhio? Conoscenze basilari di anatomia, di funzionalità e di percezione visiva
- Informazioni divulgative sulle più diffuse alterazioni visive
- La luce: non si può parlare di occhi e visione senza considerare la luce


Yoga
- Una corretta postura è alla base di una sana visione: lo yoga permette di riequilibrare posture errate attraverso l’azione delle asana, completate da una giusta respirazione e da specifiche tecniche respiratorie.
- La tradizione dello yoga ha sempre riconosciuto un collegamento tra occhi, cervello e stati mentali, da qui numerosi gli esercizi specifici che porteranno notevoli benefici ai muscoli ottici, alla focale, rinforzeranno notevolmente, se ben eseguiti, tutto l’apparato visivo, ottimizzando la capacità di concentrazione e la resistenza alla fatica mentale e visiva.


Una visione rilassata
Gli occhi assorbono le tensioni della mente: l’utilizzo delle tecniche di rilassamento e di meditazione saranno fondamentali per modificare tensioni psicosomatiche, stress e insonnia che incidono sulla qualità e la funzionalità della nostra visione.


Metodi Bates e Agarwall 
Yoga per gli occhi. Vedere Bene
Articolo di Maurizio Di Massimo su Meer - media platform


Ayurveda
L’ayurveda condivide pienamente la visione dello yoga dove vista, mente, emozioni e stili di vita non sono separabili.
- La salute degli occhi e le relative alterazioni in relazione con l’intero organismo, considerato come entità psicosomatica.
- La conoscenza della propria tipologia costituzionale (prakriti), per orientare una corretta prevenzione dei disturbi visivi. 
- La farmacognosia vegetale elaborata da questa antica medicina tradizionale, ci offre rimedi fitoterapici ancora attuali ed efficaci.

 
Naturopatia
- Alimentazione, nutraceutica, integrazione naturale, fitoterapia, rimedi dalla natura, importanza della depurazione organica e periodica per occhi nutriti e curati.
- Indicazioni di alimentazione e nutraceutica (per una scelta oculata di integratori di origine naturale)
- Ruolo delle metodiche di depurazione psicofisica (digiuno, fitoterapia, ecc.)
- Semplici suggerimenti tratti da sistemi naturali come la cromoterapia, l’idroterapia, l’aromaterapia, la floriterapia.

 

N.B. Il corso non ha l’intento di offrire cure a stati patologici o proporre rimedi "miracolosi" (come spesso accade in proposte similari), ma di indicare norme di prevenzione consapevoli che proteggano gli occhi dagli sforzi degli impegni quotidiani.

 

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Consulenze e programmi personalizzati

È possibile affiancare una consulenza personalizzata con Maurizio Di Massimo per avere indicazioni mirate.

Maurizio Di Massimo
tel. 320 944 9027 
info@yogarasapesaro.it

 

 

Meditazione: l'arte della visione interiore ed esteriore

Una visione chiara del possibile e dell'impossibile, del facile e del difficile, delle fatiche che separano il progetto dalla messa in opera basta a cancellare i desideri insaziabili e i vani timori; da questo e non da altro derivano la temperanza e il coraggio, virtù senza le quali la vita è solo un vergognoso delirio. Simone Weil

 

Lo yoga della vista e degli occhi si espande al livello più ampio e profondo nell’arte del vedere, a una visione esteriore ed interiore che sappia cogliere aspetti più profondi e completi. 
L’origine etimologica sanscrita, latina e greca ci suggerisce una intesa profonda tra la visione e la conoscenza: 
La radice del latino videor è id, e la si ritrova anche in greco antico nel verbo "οιδα" (oida), che significa sapere, “οιδα" infatti è una forma verbale coniugata al perfetto e quindi esprime la conseguenza dell'azione del vedere, in poche parole: io so perché ho visto.
Così per la tradizione orientale la radice vid, dalla voce weid antica radice grammaticale indo-europea che indica il sapere-vedere ci riporta non solo ai testi sacri dei Veda (termine di analoga etimologia), ma alla conoscenza degli antichi Rishi, detti appunto i veggenti, coloro che hanno “visto” e di conseguenza hanno conosciuto direttamente.
È sulle visioni dei Rishi che si sono strutturate le vie dello yoga, del tantra, dell’ayurveda, del jiotish, e di altri ampi campi di conoscenza  ancora sconosciuti.

 

Nella raffigurazione di un altro occhio, segnato orizzontalmente nello spazio della fronte della iconografia orientale, comprendiamo che siamo di fronte ad una entità che ha trasceso la visione ordinaria, materiale e ha acquisito un “altro vedere”.
Quest’occhio, il prajna-chaksus è l’occhio della della saggezza e della chiaroveggenza (in sanscrito sole e occhio si formano su kas e cas, donde chaksus, occhio, e akasa “cielo”, “spazio” e prakasa, chiarezza). È l’ajna chakra dello yoga o il Dharma-chaksus buddista: è un occhio interiore senza palpebre, sempre aperto, consapevole, vigile, non soggetto ai limiti della materia. Se gli occhi fisici si chiudono alla pesantezza del tamas, alla stanchezza, dopo il perpetuo movimento vigile e indagatore del rajas, l’occhio unico interiore si apre alla leggerezza del sattva, all’osservazione interiore e profonda dell’occhio dell’anima o del cuore.
L’arte del vedere è spezzare la superficialità e la distrazione della vita moderna, dove guardiamo senza essere collegati a un centro di consapevolezza interiore: gli occhi guardano, ma come afferma un riferimento tantrico, non sono "sposati" con la mente. L’ esperienza di un vero vedere nasce da uno stato di presenza interiore allenata dalla consapevolezza, dalla attenzione presente, dalla meditazione.
“Pertanto nella vita ciò che realmente importa è il vedere, l’ascoltare e non l’apprendimento di qualche tecnica. Ascoltare il canto di un uccello, la voce di un bambino, ascoltarli ed ascoltare la propria voce, gradevole o irritante, o rauca, in questo ascolto, troveremo che la separazione tra l’ascoltatore e ciò che si ascolta scompare. Quando voi ascoltate con attenzione, non esiste conflitto e voi fate un atto di disciplina, non una disciplina imposta… in ciò sta la bellezza. Se riusciremo a realizzare tutto questo, avremo realizzato la bellezza del vedere e non avremo bisogno di altro, perchè questo vedere racchiude tutte le discipline, tutte le virtù, che sono attenzione, e la bellezza, che è amore. E quando c’è amore, non c’è più niente che dobbiamo fare, e dove ci troviamo, per noi è il “Paradiso”, e ogni ricerca ha fine...".
- Jiddu Krishnamurti.

 

 

Cosa faremo in questi incontri?
- Conoscere le tecniche, le metodologie meditative delle tradizione yogica e tantrica, per fare esperienza di una migliore visione mentale ed interiore.
Lo scopo della meditazione è andare oltre la mente ordinaria intasata dalle informazioni sensorio-motorie, placare, o almeno rallentare, il continuo chiacchiericcio dei pensieri e cercare di sviluppare una visione più lucida e consapevole.
- Conoscere cosa c’è dentro e oltre quello schermo e spazio nero che si crea in quello speciale atto quando chiudiamo gli occhi.
- Capire dove è la differenza tra una visione interiore ed esteriore che si crea quando le palpebre si chiudono, come un sipario che chiude uno spettacolo esteriore, per dare inizio ad uno interiore.
- Aprirsi all’arte di saper vedere con gli occhi chiusi, all’abilità di penetrare lo spazio della mente, alla capacità di rendere lo schermo nero apparentemente vuoto, un luogo da esplorare, un luogo di visione interiore, uno spazio meditativo.   

 

  • Tantra
    Utilizzare le conoscenze legate a chakra, yantra e mandala, mantra e mudra della tradizione tantrica.
  • Yantra e mandala
    Sviluppare l’arte del vedere meditativo concentrandosi sulle figure di yantra e mandala, per esplorare le forme e i colori, per renderli degli psicogrammi, strumenti di espansione della coscienza.
  • Chakra
    Conoscere l’Ajna chakra il "terzo occhio", il chakra della conoscenza, dell’intuizione profonda e il collegamento con la rete energetica degli altri chakra.
  • Mudra
    Applicare le mudra specifiche per sostenere e indirizzare la mente e i flussi del prana.
  • Meditazioni
    Conoscere le tecniche meditative e di concentrazione specifiche:
    - chiddakash dharana, per rendere lo spazio della mente un luogo di meditazione 
    - antar mouna, per osservare il fluire dei pensieri
    - trataka, per sviluppare la capacità di concentrazione

 

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Insegnante
Maurizio Di Massimo

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Approfondimenti

Yoga per gli occhi. Vedere Bene
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